Moda Anni ’30: eleganza morbida e romantica

Chi ama la storia del costume o semplicemente è affascinata dalla moda vintage che guarda al passato, sarà sicuramente rimasta colpita dalla bellezza dei look anni ’30.

Questo infatti è stato un decennio di grandi cambiamenti per la moda femminile: trovandosi a cavallo tra le due grandi guerre, gli anni ’30 hanno visto un drastico cambiamento della silhouette femminile e la diffusione di un’eleganza molto più sobria, misurata ma estremamente femminile.

Mentre nei ruggenti anni ’20 le donne avevano abbracciato uno stile decisamente più androgino, sfavillante e anche provocatorio, negli anni ’30 – precursori di quelli che saranno gli anni ’40 del New Look di Dior – riscoprono una moda morbida, femminile e sofisticata, ma decisamente più contenuta e misurata.

La crisi derivante dal crollo della borsa di New York nel ’29 e il clima di incertezza generale, con un aumento della disoccupazione, fanno virare la moda che vede scomparire anche alcuni tessuti per mancanza di materia prima, mentre lo stile aggressivo del decennio precedente inizia ad essere poco tollerato.

La silhouette femminile così vede il trionfo di forme più morbide, anche se ancora lontane dal benessere quasi opulento degli anni ’50 con l’esplosione delle divine del cinema dalle forme burrose. Gli anni ’30 vedono una donna emancipata, ma delicata, mai aggressiva, vestita in modo ricercato, sobrio ma sempre sofisticato.

E’ il periodo di icone come Greta Garbo e Marlene Dietrich, donne dal fascino indiscusso, eleganti e femminili; è il momento di abiti drappeggiati, sinuosi, dalle forme morbide che spazzano via le linee dure e androgine del decennio precedente.

Cambiano i look sia da giorno che da sera: si torna a segnare il punto vita e ad enfatizzare la parte superiore del corpo ma con discrezione, senza mai esagerare. Le spalle diventano più delineate e spesso le giacche hanno piccole imbottiture per enfatizzare senza eccessi. Le gonne si allungano e superano il ginocchio diventando simbolo di una femminilità mai ostentata.

Si tratta di una moda più femminile e romantica che, come unica concessione, mantiene l’uso del completo da uomo in tweed o jersey, con gonne a pieghe sotto il ginocchio, top giromanica e giacche lunghe, avvitate: i ruoli sono ben definiti, la donna degli anni ’30 non cerca più di mettersi in competizione con l’uomo e mantiene il proprio ruolo nella società. Molto utilizzati anche gli outfit a due pezzi, composti da semplici camicette e gonne abbinati a cardigan con lo scollo a V o giacche.

Capo cult dell’epoca è l’abito “princesse” aderente e femminile senza eccessi, con cuciture verticali. Compare anche un elemento che d’ora in poi si ritroverà molto spesso nella moda dei decenni successivi: la zip. Gli abiti con la zip diventano la nuova frontiera della comodità, mentre iniziano a fare la loro comparsa anche i primi tessuti sintetici e le calze in nylon, inventate nel 1938.

Proprio negli ’30 poi inizia a venire utilizzata con maggiore frequenza la pelliccia, soprattutto sotto forma di grandi colli a impreziosire tailleur e giacche, diventando così un nuovo simbolo del lusso.

Nascono anche i primi tailleur pantalone, molto apprezzati dalle signore della borghesia: è il momento di stilisti come Rochas, Balenciaga, Elsa Schiaparelli, Madeleine Vionnet e Salvatore Ferragamo.

Restano in voga i cappelli, soprattutto quelli piatti che lasciano intravedere la fronte, ma iniziano ad essere usate anche sciarpe leggere avvolte sulla testa per mantenere i capelli in ordine. Le acconciature infatti abbandonano i tagli garconne per divenire morbide e mosse da onde create ad arte.

Nella moda contemporanea ritroviamo molti elementi liberamente ispirati agli anni ’30: dettagli in pelliccia, completi giacca e gonna sotto il ginocchio, cappellini, portati in passerella da Fendi, Armani e molti altri.

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