Sono in vacanza da un paio di giorni e dopo le prime ore di ambientamento, per prendere le misure con i nuovi spazi, tempi, abitudini, sono riuscita finalmente a ritagliare le prime ore del pomeriggio per leggere.
Quando la casa è in silenzio e gli altri dormono adoro isolarmi per entrare nel mio mondo.
Da ragazza leggevo tantissimo, poi crescendo il tempo è diventato sempre meno.
Il lavoro, la famiglia, gli impegni. Mi è rimasta solo la sera, ma spesso alla seconda pagina crollo miseramente.
Tuttavia da quando non lavoro più come dipendente e ho iniziato la mia vita da freelance con la ‘scusa’ di dover studiare per essere sempre aggiornata in merito alla mia professione in realtà sono molte di più le ore che dedico ai miei amati libri.
Sì, perché per me studiare è avere in mano un libro. Poi c’è anche l’approfondimento del dettaglio, la ricerca della notizia di attualità attraverso il Web, ma sempre devo partire da un’immersione tra le pagine di carta e il loro profumo ineguagliabile.
La tecnologia non ha un profumo!
In questo probabilmente conta molto la mia età anagrafica, la mia è una forma di apprendimento forse antica, ma sempre valida,a mio parere, perché solo con la lettura e il tempo che ci si mette perché l’occhio catturi l’informazione e la passi al cervello si genera anche la sedimentazione del dato in qualche recondito luogo del nostro intelletto.
Uno dei bagagli che ho preparato per le ferie era pieno di libri che mi propongo di leggere durante questo mese al mare.
Non romanzi, non perché non mi piacciano, ma prevalentemente saggi, manuali. Tutte opere che mi servono per esplorare nuove frontiere delle mia conoscenza e anche della mia professione.
Ciò che mi ha regalato la vita da freelance, o meglio mi ha in qualche modo restituito, è proprio il gusto di leggere per imparare.
Una sensazione di gioia che ho provato in passato quando frequentavo il liceo classico.
Allora, grazie alla mia professoressa di Storia e Filosofia, la mitica Prof. Coppi, ho scoperto che si può provare davvero piacere nello studiare.
Se lo fai con l’obiettivo di scoprire il mondo e non con l’idea che sia un obbligo o una forzatura allora la prospettiva cambia completamente.
Mi ricordo un’estate, avrò avuto forse 17 anni passata a leggere tutti i saggi di Fausto Codino e Luca Canali, latinista, scrittore e poeta.
Dopo mi venne il pallino di fare l’archeologa e mi iscrissi al GAM (Gruppo Archeologico Milanese) e feci anche degli scavi.
Oggi le mie letture sono legate al tema della moda, del personal branding, della comunicazione, ma il piacere con cui divoro le pagine e la felicità che provo nel sentirmi arricchita è la stessa di allora.
La curiosità è la mia guida e la voglia costante di nuovi stimoli.
Per questo amo circondarmi di persone che hanno una immensa cultura e dalle quali posso imparare cose nuove. Mio nonno dice ‘Mettiti sempre con chi è meglio di te e pagagli il conto’. Io di questo proverbio ne ho fatto il mantra della mia vita.
Essere uno studioso oggi – di professione intendo – è una rarità.
In questo mondo veloce c’è ancora gente che passa ore nelle biblioteche? Spero proprio di sì! J
Io lo facevo da ragazzina, ma chissà se oggi i giovani le frequentano.
Oggi stare sui libri è rivoluzionario
Io per ora mi accontento dell’essere padrona del proprio tempo e scegliere, avendone la possibilità, di utilizzarlo per coltivare una delle proprie passioni J
E per capire il senso del messaggio che intendo trasferire con questo mio breve articolo invito a una lettura davvero ‘seria’ 🙂 a firma di una professionista decisamente autorevole Paola Mastrocola, che ha pubblicato il libro “La passione ribelle” (Laterza, 2015)