SII BRAND DI TE STESSO, DAL PERSONAL BRANDING ALL’EMPLOYEE BRANDING – BUSINESS À PORTER – PUNTATA N. 8

Oggi un professionista di livello non è solo l’individuo che mette in campo forti competenze ed esperienza.

Oggi devi essere bravo anche a fare self marketing!

E non è vero che questo argomento riguarda solo i liberi professionisti, che per promuovere la propria attività ci mettono la faccia in prima persona.

Questo è un tema rilevante che per un dipendente di una multinazionale.

Non si è numeri, si è persone e fortunatamente viviamo in un momento storico in cui l’individualità sta tornando centrale.

Pensate al fatto che nelle grandi aziende ci sia uffici dedicati al welfare, al tema della diversità.

C’è una grandissima attenzione per il rispetto della dignità umana

Dignità che si afferma anche con la libertà di espressione di uno stile personale dal punto di vista dell’abbigliamento.

Questo è un tema fondamentale dei miei workshop interni alle aziende.

Dal un lato infatti abbiamo l’esigenza di governare l’immagine per essere portavoce autorevoli del brand che rappresentiamo – e qui entrano in campo temi come il dress code, il galateo – dall’altro si deve sempre tenere presente l’unicità dell’individuo – stile personale, stile di vita, etc.

Il percorso formativo che propongo alle aziende è un viaggio che porta i dipendenti dalla presa di coscienza di quanto sia importante lavorare al proprio Personal Branding fino alla comprensione di quanto ognuno sia tassello di un mosaico che completa il quadro globale della Brand Identity.

La strada che congiunge i due estremi è quello che oggi viene chiamato un percorso di Employee Branding.

L’obiettivo finale è fare in modo che ciascuno diventi brand di sé stesso e gestisca la sua immagine personale esattamente come se fosse l’immagine di una grande azienda.

Questo lavoro contempla l’analisi e lo studio di diversi argomenti di cui vi parlerò dettagliatamente nelle prossime pillole perché ciascuno merita uno spazio a sé.

Oggi il mio scopo è sottolineare come nella mondo contemporaneo non si possa più ignorare il tema dell’immagine.

E’ talmente pervasivo che anche il mondo della politica si avvale di Consulenti di Immagine per conquistare più voti.

Pensate alla campagna elettorale delle Presidenziali americane che ha visto in campo due diversi modelli femminili, Melania Trump da un lato e Hillary Clinton dall’altro.

Il loro look era espressione di un preciso posizionamento (o schieramento). Melania incarna esattamente lo stereotipo di donna bella e silente che affianca un uomo di potere (stampo conservatore); Hillary invece la donna emancipata, autonoma, indipendente.

Stessa cosa è accaduta durante la campagna elettorale inglese che vedeva in  campo Theresa May e Jeremy Corbin. Quest’ultimo veniva chiamato il ‘Signor cinquanta sfumature di beige’ perché vestiva durante i suoi comizi sempre con tonalità molto ‘english’ nelle tonalità appunto del beige, del marrone, del verde olive e poi usando maglioncini di cachemire, pantaloni a coste di velluto e indossando le classiche Clark.

Un abbigliamento casual quindi, molto anni ’70, molto lontano dall’essere autorevole e peraltro molto lontano dalla sua palette di colori essendo lui un ‘freddo’.

Passato nelle sapienti mani di un Consulente di Immagine, Corbin ha cambiato il suo look e presentandosi ai comizi nella sua nuova veste ha iniziato a conquistare  nuovi voti.  Alla fine non è stato eletto comunque, perché ovviamente il popolo ha votato i contenuti del programma, ma certamente vestire nuovi panni lo ha fatto salire nella scala del gradimento perché si è creata maggiore coerenza tra la sua forma e sostanza.

Altro riferimento interessante sono le aspre critiche fatte alla moglie di Macron, Brigitte Trogneux, per le sue minigonne. Fermo restando che non si tratta di lunghezze inappropriate, certamente esprimono tutta la sua personalità.

Pensate che tutto questo non abbia a che fare con noi?

Noi avremo a che fare con la moglie del titolare di una piccola impresa o con il team di una giovane start up o ancora con una persona che a 50 anni decide di reinventarsi.

Tutto questo non può non considerare anche il nostro look!

 

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